Dai robot supereroi alla Ricerca dell’Intelligenza Artificiale applicata alla Smart Agriculture

Creare una cultura che consenta alle persone di prosperare è fondamentale per la visione di Modis. Con le nostre serie di approfondimenti “Modis Women in Tech” | “Modis Women in Smart Industry”, tracciamo il profilo di alcune donne che stanno lasciando il segno in Modis, evidenziando le loro storie di carriera, le ragioni per cui lavorano nella Smart Industry e i loro messaggi per le ragazze che vogliono seguire le materie STEM e le donne che cercano di costruire una carriera nel mondo tecnologico.

Oggi vi raccontiamo di Daniela Angela Parletta, Research Engineer e Project Manager di Modis, attualmente impegnata nel progetto di ricerca COMP4DRONES per l’uso dei droni nella Smart Agriculture.

Laureata in Ingegneria Elettronica, con un solido background in Machine Learning e Intelligenza Artificiale, Daniela aveva le idee molto chiare fin da bambina: guardava con ammirazione gli Anime e i cartoni animati giapponesi con una forte spinta alla scoperta e all’approfondimento dei robot e delle loro capacità. “Senza saperlo ero una bambina innamorata dell’intelligenza Artificiale”, confessa Daniela. “Poi crescendo ho maturato un fortissimo interesse verso la matematica e all’Università ho scoperto gli algoritmi applicati ai modelli di Machine Learning e Intelligenza Artificiale. Da lì ho cercato di indirizzare la mia carriera in questo specifico campo”.

Aiutare ragazze e ragazzi a scegliere e seguire la propria strada

Un percorso non semplice, sia perché in Italia queste tecnologie non hanno ancora raggiunto un livello di accettazione da parte del mercato tale da farlo decollare, sia perché le donne, soprattutto nell’ambito della Ricerca Scientifica sono ancora poche: “All’Università, nel corso di studi che ho seguito, eravamo solo 8 donne e 87 uomini”, confessa Daniela. “Attualmente la comunità femminile è ancora poco rappresentata nell’ambito delle materie STEM, sia durante i percorsi di studi sia lungo quelli di carriera. Credo che sia dovuto ad un retaggio culturale che ancora fatichiamo a cambiare. Quando ero piccola mi regalavano le bambole, nessuno ha mai pensato di regalarmi i mattoncini Lego, che oggi, da adulta, compro e colleziono”.

“Però noto con entusiasmo che le cose stanno cambiando; spero che la condivisione di storie come la mia possa aiutare altre ragazze a seguire la propria strada”, aggiunge Daniela. “Noi adulti dobbiamo sforzarci di non polarizzare le scelte dei bambini e delle bambine, lasciandoli liberi di vestirsi con i colori che più piacciono a loro, facendogli scegliere lo sport ed i giochi che più li attirano, assecondare le loro preferenze ed inclinazioni, senza costrutti mentali. Non è facile, ma dobbiamo sforzarci”.

Tradurre la matematica per capirla e amarla

Una storia, quella di Daniela, non certo priva di ostacoli. “Ve ne racconto uno che mi ha segnato profondamente”, confessa. “Al primo anno di Ingegneria dovetti sostenere l’esame di ‘Analisi I’, di matematica. Notai che i miei colleghi provenienti dal liceo scientifico (io provenivo da un istituto tecnico) erano avvantaggiati, non perché avessero studiato matematica più di me, ma perché l’avevano fatto in modo diverso. Loro avevano imparato a fare ragionamenti astratti”.

Nel suo racconto Daniela confessa che il superamento dell’esame di Analisi I è stato vissuto quasi come un trauma, ma la forza di volontà, fortunatamente, ha prevalso: “Ad un certo punto, durante gli studi, inizialmente molto difficoltosi, mi sono detta che i teoremi matematici di Analisi I in qualche modo potessero essere decifrati. Ognuno di quei simboli doveva voler dire qualcosa e avere un significato comprensibile. Ho così capito che la chiave per superare quella difficoltà era tradurre quelle successioni di simboli in un ovvio senso logico. Da lì è scaturito il profondo amore che nutro verso la matematica”.     

Matematica e creatività, un connubio meno insolito di quanto si pensi

E se le chiediamo a quale supereroe della sua infanzia si ispira per superare le difficoltà, la risposta, non scontata, è Batman, un personaggio molto controverso che però, ci dice Daniela, “non ricorre a dei veri e propri superpoteri come altri supereroi, ma si prepara, studia, pianifica, organizza, si allena fisicamente e intellettualmente per affrontare le sue sfide”.

Oggi la sfida di Daniela in Modis è quella di contribuire allo sviluppo di un ambizioso progetto di ricerca, COMP4DRONES, un progetto europeo che mira a realizzare un ecosistema di tecnologie abilitanti chiave per la sicurezza e l’autonomia dei droni e per il loro utilizzo modulare attraverso una architettura aperta e condivisibile.

Lo use case scelto per partire con il progetto è legato all’utilizzo dei droni per l’agricoltura intelligente e di precisione, in particolare per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati al fine di determinare gli interventi agronomici più efficaci e migliorare così la qualità e la redditività della produzione.

“In COMP4DRONES la componente di Ricerca è stata importantissima perché, prima di qualsiasi fase ingegneristica, siamo stati coinvolti nella fase di progettazione di nuovi algoritmi - per esempio per lo sviluppo di quelli che consentono il rilevamento di attacchi ai droni e quelli per il miglioramento delle stime di posizione – che ci ha visti impegnati per due anni. Oggi siamo nella fase di ingegnerizzazione dei moduli”.

I primi due anni sul progetto COMPR4DRONES sono stati quelli dove Daniela ha potuto esprimere al meglio e al massimo il suo amore per la matematica: “sviluppare algoritmi è un’attività che consente di usare con creatività la matematica. Chi avrebbe mai pensato di dire che la matematica può essere volano di creatività!”.

A chiusura del nostro incontro con Daniela, le chiediamo che consigli si sente di dare alle nuove generazioni. “Consiglierei loro di studiare tanta matematica – risponde Daniela – ma facendolo in modo non convenzionale. La matematica non è un insieme di teoremi, ha una sua ‘grammatica’ che ci consente di scoprire il perché dietro ogni cosa del nostro vissuto quotidiano. La matematica permette di attribuire un senso alle cose, permette di dare risposte alla curiosità e persino di essere molto creativi”.