Processi da ottimizzare, clienti da soddisfare, obiettivi di crescita e di contenimento dei costi da rispettare senza mai scordare regole e formazione: le pressioni a cui sono sottoposte le aziende e i lavoratori sono tante, quotidiane e interconnesse. Da quando la robotica è entrata a far parte delle nostre vite con modi e strumenti che talvolta facciamo ancora fatica a mettere a fuoco, l’osservazione di questi fattori ha spinto sviluppatori, startup e società ad immaginare le possibili soluzioni per poter gestire, cambiare e adeguare processi con diversi gradi di complessità.
Si chiama Robotic Process Automation (RPA) e possiamo dire senza dubbio che cambierà il modo di lavorare nei prossimi anni, se anche solo consideriamo che il 70% degli adolescenti di oggi farà lavori che al momento non esistono. Non è però l’unica certezza: l’altra è che le macchine non sostituiranno l’uomo, per almeno due motivi. Prima di tutto perchè esistono opere d’ingegno che non possono fare a meno della mano o della mente umane, assolutamente insostituibili proprio perchè imperfette, empatiche e creative, e poi perchè i robot, che sono strumenti programmabili, facilitano e faciliteranno il lavoro gestendo ciò che è ripetitivo, frustrante e richiede un grande dispendio di tempo, che potremmo utilizzare per fare altro.
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